I volti e i pensieri delle fanciulle in fiore (2002-2009)
a cura di Ugo Ronfani
Fu sotto la luna il nostro patto
d'amore, con le rane a cantare
l'amore povero, e il riso maturo.
Così la nostra unione, fra le nubi
veloci come la nostra giovinezza.
Indelebile, dai corpi saliva
la gioia alle labbra, fino ai cuori.
E' stato ieri e la luna rideva,
la luna ch'è nascosta fra le nubi.
Ugo Ronfani
Aspettiamo insieme la fine dell'inverno
nella città che la nebbia ha blindato
ascoltando, inudibili agli altri,
i battiti del cuore, per non perderci.
Così negli squarci bianchi del cielo,
nel canto di cristallo di un merlo
che su un ramo saluta il suo mondo
(si scioglie l'ultima neve nell'allegria
di una pioggia che sa di primavera)
troviamo la forza di sfidare il buio
e c'illudiamo di vestire il tempo
con i colori della bella estate.
Torneremo ad aprire la casa del mare,
ritroveremo l'arcobaleno delle vacanze,
ancora insieme vedremo il naufragio
del sole rosso all'orizzonte del futuro.
Ugo Ronfani
Eccoci, cara invisibile ragazza,
come di Mary Schelley nel racconto:
ancora ricongiunti, nella notte,
dal tuo raggio di luna, che conduce
la mia barca al sicuro dal naufragio.
Arriverò. Fra il Galles e l'Irlanda
punterò verso il faro che, guardiana
dell'amore, tu m'illumini. Non temo
il nero mare, nè gli australi venti.
Nel salire alla torre, fra i gabbiani,
ritroverò la scarpa che smarristi
tra gli oleandri, sotto estive stelle:
per un lieto finale, come nelle fiabe.
Ugo Ronfani
Nei giorni del disordine e della dimenticanza
mi hai guardato partire e ritornare,
hai tenuto nascosto l'amore umiliato,
ogni volta muta, in attesa sulla soglia.
Perdonavi le fughe del cuore insicuro,
mi hai difeso dagli ardori sbagliati.
Ora che hai vinto, in silenzio mi guardi
col sorriso un po' triste del perdono
a celebrare la nostra piccola eternità.
Ugo Ronfani
Questa notte, mentre il vento solleva
la polvere grigia del passato e il silenzio
chiude le porte al mondo, ho capito
perchè è stata cosa giusta e buona
il tuo precedermi nel Grande Viaggio.
Non dovevo, ora lo so, lasciarti sola
a reggere il peso delle nostre due vite.
E' stato pigro il mio amore. Ho preso
più di quanto ti davo. Ed ora devo
per legge di contrappasso bilanciare
la tua fatica di amarmi. non negare
dove ora sei, per generoso abbandono
quanto ti è costata la mia inerzia.
Ora tocca a me risercirti, amore.
L'universo che tu vedi al risveglio
- mi mandi a dire (con Agostino) -
è misura del tempo che mi resta,
con l'ombre del passato, del presente
la calma luce e la tenue stella
del futuro. Così, dal tuo altrove
regoli la clessidra. Ed io non temo
nel nulla dell'attesa il compimento.
Ugo Ronfani
Bruciava ancora la fronte di ghiaccio
dei mille pensieri della nostra vita:
i gabbiani dei sogni, i corvi del silenzio
e passeri, colombe, rondini veloci
nel bel cielo d'estate. E l'aquila lontana
della tua dolce fierezza, già pronta
a ghermirmi sulla linea di confine
vietato ai vivi, sull'alta montagna
dove tu sei, nel silenzio e la pace.
Ugo Ronfani
Anche per l'attenzione a non sprecare
inutili parole ti ringrazio. Io,
l'albero delle parole secche al vento.
E tu: "Ah, se sapessi scrivere i pensieri!".
Poi stendevi una coltre di silenzio
sui tumulti del cuore e della mente.
Cercavo di capirlo, il tuo silenzio,
qualche volta smarrito. Adesso so
che esprimeva l'essenza del tuo amore.
Ugo Ronfani
Sii nel mio futuro, ti prego, presente
sempre. Portami un po' di primavera
nell'inverno che dura. Cancella
il tempo della neve e del silenzio
come stamane, con il pesco fiorito
nella fragile gioia del risveglio.
Ti ho sentita arrivare col sole
che tornava dal suo esilio notturno,
verde è stato l'incedere del giorno
perchè l'accompagnava la tua ombra.
Ugo Ronfani
Restami vicina, dovrai proteggermi
dal male del secolo, l'indifferenza,
con le tue ire ingenue e profonde
contro lo scandalo della povertà,
il dolore ignorato, la falsa pietà.
Stavi con gli ultimi nel corteo della vita,
eri fedele alle utopie del cuore
contro il sole nero degli egoismi.
Insegnami la semplicità della giustizia.
Ugo Ronfani
Qualche volta scuoto il capo e penso
a quando dicevo, nei giorni storti,
che non ero capito: vecchia storia
delle coppie da quando c'è il mondo.
Ma non temerla, la spina del ricordo:
fingere il disamore per amare
è un trucco del cuore. Adesso so
che nello stringermi alle tue ragioni
c'era, grande, il tuo amore. Ritorni
il gioco dei giorni storti per capire
che mai era a rischio la concordia.
Ugo Ronfani